28 marzo – Giornata della consapevolezza dell’endometriosi

marzo 28, 2024 § Lascia un commento

Marzo è il mese della consapevolezza dell’endometriosi: 1 persona* su 10 ne è colpita (in Italia si stimano in 3 milioni), e ci vogliono in media 7 anni per diagnosticare la patologia.

Il dolore è una compagnia costante di questa malattia, così acuto da essere invalidante e che, nel tempo, può causare infertilità.

Nella scorsa legislatura avevo condiviso e sottoscritto il pdl della Consigliera, ora Deputata, Antonella Forattini, per contrastare in modo più efficace l’#endometriosi e per sensibilizzare su questa malattia ginecologica. Mi sto ora occupando di una revisione di quel pdl in vista di una sua ripresentazione, inserendo anche i temi della vulvodinia e neuropatia del pudendo, patologie altrettanto dolorose e, troppo spesso, poco conosciute dal personale medico ginecologico, così da causare diagnosi tardive.

È necessario mettere in atto azioni e risposte concrete per chi soffre di queste patologie, perché ci siano più investimenti sulla ricerca, così da accorciare le tempistiche delle diagnosi, individuare terapie mirate e meno invasive. Investimenti che vanno accompagnati da programmi di formazione.

Le richieste del progetto di legge vanno proprio nella direzione di dare maggiori opportunità alle persone affette dalle patologie attraverso strumenti efficaci, come formazione, campagne informative, un osservatorio, creazione di centri specializzati all’interno di strutture lombarde, accesso semplificato al lavoro agile.

Perché nessunə sia lasciatə indietro.

* nelle card è utilizzato il termine generico “persone” per intendere tuttə coloro con utero che possono contrarre le patologie indicate

Logistica in Lombardia – un convegno promosso dal PD regione Lombardia

marzo 26, 2024 § Lascia un commento

Lunedì 25 marzo a Palazzo Pirelli si è tenuto il secondo convegno sulla logistica promosso dal Gruppo PD Lombardia.

Momento di confronto ricco, interessante, che ha visto coinvolto diversi esperti del settore, sindacati e associazioni di categoria, per affrontare il tema su più livelli, tutelando le attività produttive lombarde e promuovendo la sostenibilità.

Il gruppo PD lombardia ha depositato un Progetto di Legge, su iniziativa del Consigliere PD Matteo Piloni, “Disposizioni straordinarie per gli insediamenti logistici”, che ha l’obiettivo di introdurre un’analogia tra gli insediamenti logistici e le grandi strutture di vendita prevedendo una disciplina speciale che sottragga tali interventi dall’ordinaria pianificazione comunale.

Obiettivo primario della proposta è quello di disinnescare una competizione territoriale tra comuni negativa, individuando una regia sovracomunale per la localizzazione degli interventi in capo alla Regione identificando in particolare – nell’Accordo di Programma promosso dalla Regione – l’atto autorizzativo mediante il quale si manifesta il potere di coordinamento in questione.

Ad oggi gli insediamenti logistici rappresentano una domanda di consumo di suolo crescente, in grado di erodere spazio agricolo, trasformare periferie urbane, ampliare i volumi di traffico veicolare con conseguenze sulle emissioni, oltre a influire in modo negativo sul tessuto economico del commercio di vicinato. Secondo i dati presentati da Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” quello della logistica è un settore chiave per il sistema Paese poiché vale circa il 9% del PIL. Le aziende fornitrici di servizi logistici sono più di 80mila aziende e impiegano oltre 1milione e 400mila addetti, per un fatturato stimato del settore che ha superato nel 2023 i 110 miliardi di euro. Il settore assume una certa rilevanza anche in Lombardia, che è la regione che ospita il 27% degli immobili logistici presenti in Italia. Considerando il fatturato del comparto a livello regionale si è passati dai 31,2 miliardi di euro del 2018, ai 44,7 del 2023 con un tasso di crescita (+5,7%) ben superiore rispetto alla media nazionale. In altre parole, in Lombardia la logistica ha accompagnato uno sviluppo economico che l’ha vista protagonista della crescita che ha portato il Nord Est a produrre quasi la metà dei PIL nazionale. Un settore strategico – quindi – che però a livello di normativa non contempla una disciplina speciale che sottragga i nuovi insediamenti logistici alla sola e ordinaria pianificazione e autorizzazione comunale, così come è invece disposto per le grandi strutture di vendita.

I presupposti sono l’ascolto delle comunità locali e la tutela del territorio, perché le attività connesse alla logistica non consumino lo spazio urbano e rurale senza regole che ne accompagnino il naturale sviluppo.

Queste norme in Lombardia non ci sono ancora, quindi è maggiore il rischio di una proliferazione selvaggia degli insediamenti logistici, con un conseguente impatto critico su viabilità, ambiente e paesaggio.

Per questo il progetto di legge si propone di modificare la normativa urbanistica regionale, introducendo tre principi:

  • la regia sovracomunale degli insediamenti che non possono essere lasciati all’iniziativa e alla responsabilità del singolo comune;
  • la priorità al recupero delle aree dismesse e alle zone già dotate di collegamenti a infrastrutture esistenti;
  • il rispetto della qualità del lavoro

Qui la registrazione dell’incontro

Flash mob davanti al Pirellone contro i tagli alla disabilità.

marzo 22, 2024 § Lascia un commento

Ancora una volta abbiamo voluto richiamare l’attenzione sui tagli nei confronti della #disabilità.

Il Gruppo PD Lombardia ha tenuto un flash mob davanti a Palazzo Pirelli, in segno di protesta verso la decisione della Giunta regionale di tagliare i contributi per le persone disabili in condizioni gravi e gravissime.

Lo 0,03% è la quota di risorse del bilancio regionale, necessariare per cancellare i tagli e dare maggior sostegno ai disabili gravi, in particolare ai caregiver e agli assistenti personali che prestano assistenza continua.

La nostra posizione è chiara e netta: siamo contro i tagli che la Giunta Fontana sta facendo sulla pelle delle persone con disabilità, ai disabili, ai caregiver, ai servizi che consentono di vivere una vita dignitosa.

È scandaloso che la regione più ricca d’Italia non voglia destinare neanche lo 0,03 per cento del suo bilancio per riparare completamente questi tagli vergognosi.

15 Marzo: una giornata per sensibilizzare sulle DCA

marzo 15, 2024 § Lascia un commento

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla è dedicata alla sensibilizzazione ed informazione sui Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).

Lo scenario attuale vede purtroppo una vera e propria crisi epidemica: dal 2000 ad oggi, infatti, i casi di DCA sono passati da 300mila a 3 milioni, coinvolgendo cittadine e cittadini spesso giovanissimə.

La cultura dei corpi conformi, diffusa dal sistema patriarcale e dall’economia sfrenata dell’industria della bellezza, continua tuttora a promuovere modelli estetici irraggiuingibili, che incoraggiano un’ossessione per il corpo che troppo spesso porta alla diffusione delle diverse patologie.

Nel nostro Paese, in cui i centri e le strutture sanitarie di assistenza sono poco diffusi e carenti nell’organico, sono necessarie delle proposte politiche nazionali e regionali che promuovano informazione, formazione, prevenzione, ricerca, per garantire a tuttə e in ogni territorio, il diritto alle cure.

Il tutto tramite risorse adeguate e attenzione costanti.

Per evitare aggravementi delle patologie, diagnosi tardive e oltre 3000 decessi l’anno per malattie legate ai DCA, dobbiamo attivarci e subito.

Senza lasciare indietro nessunə.

#fiocchettolilla#dca#disturbialimentari#edrecovery#bodypositivity#15marzo

Partito DemocraticoGruppo PD Lombardia

Roberta Mori nuova portavoce nazionale delle Democratiche: Avanti tutte!

marzo 11, 2024 § Lascia un commento

Una bella mattina quella di sabato 9 marzo a Roma al centro eventi Alibert, dove delegate da tutte le regioni d’Italia si sono incontrate in occasione della nomina di Roberta Mori a portavoce della Conferenza nazionale delle democratiche.

Dopo gli interventi di Barbara Pollastrini, Roberta Mori (qui la sua piattaforma), ed Elly Schlein, che ha ribadito che siamo e saremo un partito femminista, sono seguiti molti interventi appassionati e concreti, molte voci di donne che hanno raccontato competenze, esperienze e criticità da diversi territori.

Emozionante il racconto di Sara Ferrari e Valentina Ghio, deputate che hanno riportato l’esperienza dei giorni scorsi a Rafah, ai limiti della striscia di Gaza.

Ho portato un mio breve contributo alla conferenza incentrato su quattro cardini: essere donne Libere e Scomode, essere Dovunque e esserci su qualsiasi cosa.

“Vogliamo e dobbiamo, essere Libere e Scomode, e essere dovunque e su qualsiasi cosa. Libere perché davvero è meglio scegliere che essere scelte, come ha già detto Elly. E scomode, cioè senza paura, ma con coraggio e scarpe buone, con voce chiara e collettiva, perché nessuna si senta sola.

Scomode perché non dobbiamo permettere a nessuno di dirci come stare e dove stare, anche se fosse in cima.

Dobbiamo essere dovunque, soprattutto fuori dai nostri luoghi confortevoli e abituali dalle zone confortevoli dove è facile riconoscersi. Perché persistono per le donne disuguaglianze di opportunità che investono tanti territori tra territori, non sono solo tra nord e sud, ma anche nella mia ‘ presunta’ ricca Lombardia, tra città e valli, tra grandi comuni e piccoli comuni. E lì dobbiamo stare dove le opportunità sono ridotte e le difficoltà maggiori 

Dobbiamo esserci  su qualsiasi cosa, sull’applicazione piena della 194, sulla difesa dei consultori, che ci stanno smantellando sotto gli occhi, sul contrasto alla violenza di genere, sul congedo di paternità obbligatorio, sulla democrazia paritaria, la parità retributiva e occupazionale, e parlarne noi, perché, sempre più spesso, di questi temi parlano gli uomini per noi.

Ma ancor più noi dobbiamo esserci su tutto, su tutte le politiche, pensate e agite, ma non perché ci debbano concedere delle quote, ma perché ne siamo capaci e abbiamo idee.  

 Sulla pace,  sul mondo, sul diritto per tutte e tutti alla salute pubblica, all’istruzione, dobbiamo esserci perché sappiamo parlare  di ogni cosa, abbiamo idee su ogni cosa. Sulle politiche per una migliore qualità dell’ambiente, sulla transizione ecologica, sul modello di sviluppo economico e sull’economia equa. E  pure la finanza, la giustizia, la cultura, e non voglio continuare un elenco…

Possiamo esserci, dobbiamo esserci, e ci saremo sempre a contrastare ogni discriminazione, per i diritti sociali e civili, quelli  di tutte e quelli di tutti, non solo i nostri.

Ne abbiamo le competenze e le esperienze: usciamo fuori dai confini delle cose di cui ci siamo sempre occupate, anche questo significa stare scomode, ma soprattutto anche questo è scardinare  il patriarcato.  Con la consapevolezza e l’orgoglio femminile e femminista della differenza, non siamo uguali, ma vogliamo essere alla pari, cioè avere le stesse opportunità. Non solo tra noi e gli uomini, ma anche nel profondo rispetto delle differenze tra ciascuna di noi, tra generazioni, origini e provenienza,  abilità e disabilità, culture e condizioni socioeconomiche. 

Con l’orgoglio e il coraggio di non chiedere solo tutele, non siamo una specie fragile, e non vogliamo essere protette ma vogliamo riconoscimento e valorizzazione 

Con le radici nel passato e la memoria di ciò che è stato e delle donne che ci hanno portato fin qua, e la gratitudine a chi ha scavato il pozzo – grazie a tutte, a Livia Turco e a Cecilia d’Elia tra le tante, ma con lo lo sguardo dritto e aperto sul futuro, perché niente è acquisito per sempre! 

E allora Avanti tutte come un’onda d’urto perché c’è ancora domani e dopodomani che tanta strada c’è da fare insieme. A cominciare dalle europee dove  dobbiamo convincere a votare 2+ 1:  due donne e un uomo. 

E andiamo avanti tutte insieme, perché quello che facciamo non serva solo a una, se no non è femminismo, come ci diceva Michela Murgia

Buon lavoro a tutte noi!

Qui il link al video del mio intervento all’incontro a Roma del 9 marzo.

8 Marzo, non una festa ma una giornata di lotta

marzo 8, 2024 § Lascia un commento

Oggi è l’8 marzo, la “Giornata internazionale della donna”, NON una “festa” ma una ricorrenza, che ha un forte valore sociale.

Che deve spingerci ogni giorno a lavorare perché la parità sia parola piena e non retorica.

Nella nostra Regione continuiamo a vedere, e denunciare, grandi criticità sul fronte dei diritti delle donne, sia dei diritti sociali, sia civili.

In Lombardia gli strumenti per garantire accesso e permanenza delle donne nel mondo del lavoro, a condizioni di parità, sono insufficienti e poco efficaci.

E per ciò che riguarda l’autodeterminazione, siamo ancora molto lontane dal pieno rispetto della libertà di scelta delle donne per una maternità consapevole, cioè per la piena attuazione della Legge 194, in tutti i nostri territori, cioè perché ci sia diritto alla salute riproduttiva di qualità per tutte, diritto ad avere luoghi preziosi come i consultori pubblici, diritto ad interrompere volontariamente la gravidanza, senza ostacoli.

Come ogni anno abbiamo avviato un’indagine a tappeto sull’applicazione della 194, chiedendo ad ogni struttura ospedaliera, se e come sia rispettato il diritto all’interruzione di gravidanza, per evidenziare come per l’obiezioni i livelli, in alcune province, siano ancora alti, per verificare quanto a volte sia impossibile scegliere il metodo farmacologico con Ru 486, perché non praticato in tutti i territori.

Presenteremo i dati aggiornati ad aprile, perché solo con i dati dettagliati possiamo chiedere che la giunta intervenga anche in modo puntuale.

Ma intanto ribadiamo quanto chiediamo da anni :

– un osservatorio sull’attuazione della 194 in Lombardia;

– informazione chiara, diffusa e accessibile su Ivg, in particolare sulla Ru486;

– ⁠l’indicazione formale e netta di Regione alle sue strutture sanitarie affinché entrambe le prestazioni siano assicurate in tutti i presidi, e incentivazione all’utilizzo della Ru486;

– ⁠la formazione del personale sanitario sulla Ru486;

– ⁠l’estensione della Ru486 ai consultori pubblici, previo potenziamento quantitativo e qualitativo dei presidi.

Perché tutte siano libere di scegliere.

Davvero

#8Marzo

#lottomarzo tutto l’anno

Riportiamo a casa #IlariaSalis

marzo 5, 2024 § Lascia un commento

Troppo silenzio c’è stato in questi mesi su Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, ma oggi abbiamo saputo che qualcosa si è mosso. Questo grazie alle sollecitazioni delle opposizioni a livello regionale e nazionale.

In Regione aabbiamo depositato un’interpellanza a fine gennaio, prima dell’udienza a carico di Salis, e che ha avuto oggi in aula risposte da Regione Lombardia.

Ci chiedevamo se la Giunta regionale avesse l’intenzione di sensibilizzare il Governo, un Governo silente, perché a Ilaria Salis, cittadina lombarda, fossero garantiti i diritti fondamentali spettanti a ogni detenuto, e perché fosse perseguita la via degli arresti domiciliari in Italia anche in attesa di giudizio.

Abbiamo visto Ilaria Salis in catene, al guinzaglio, sappiamo che non aveva diritto a supporti igienici, che la libertà possibile era limitata ad un’ora d’aria e che ha potuto vedere i suoi familiari solo dopo 7 mesi dall’arresto.

Grazie agli interventi di parlamentari del PD e alle sollecitazioni di questa interpellanza che ho presentato condividendola con Simone Negri, Pierfrancesco Majorino e i colleghi del gruppo del PD Lombardia e delle altre opposizioni in Consiglio, abbiamo avuto prime risposte che rivelano che anche la Giunta lombarda informalmente si sia mossa, e continueremo a chiedere che sia rispettata la dignità di Ilaria, detenuta per un reato presunto.

Il Governo è stato prima dell’udienza troppo indifferente e tiepido nell’azione a tutela della nostra concittadina, e poco chiaro nella richiesta che torni a casa.

Esprimiamo la nostra vicinanza ai suoi familiari, augurandoci che non ci sia più silenzio sulla vicenda di Ilaria.

Continueremo a vigilare e se non ci saranno sviluppi positivi, torneremo a interpellare ancora la Giunta lombarda affinché si mantenga l’attenzione su questa vicenda, soprattutto qualora si dovessero rivedere condizioni detentive non umane come quelle di questi mesi, chiedendo il rispetto incondizionato della dignità della persona.

L’irricevibile proposta del ministro Valditara per il ritorno a classi differenziali

marzo 1, 2024 § Lascia un commento

Il modello scolastico voluto dalle destre e dal Ministro Valditara continua a colpire le minoranze, acuendo le disuguaglianze tra persone e territori.

L’ultima trovata è l’istituzione di classi di transizione, ovvero di classi differenziali, per studenti di origine straniera che secondo il Ministo non avrebbero “merito” di condividere la classe con gli altri perché potrebbero rallentare l’apprendimento di materie quali italiano e matematica.

Ma il Ministro, pur facendo affermazioni gravissime, si guarda bene dall’assumersi le reponsabilità e lascia “alle scuole la scelta tra l’inserimento tout court nelle classi esistenti” o in altre classi speciali.

Dietro questo paternalismo si nasconde l’ideologia razzista della destra italiana, come se ci fossimo dimenticati in fretta delle già classi “differenziali” ancora attive negli anni ’70, in cui venivano inseriti figli di italiani rientrati in Italia dopo essere emigrati, in gran parte in Germania e Svizzera, per trovare lavoro.

La proposta di Valditara è inaccettabile e irricevibile: piuttosto che isolare e discriminare, il Ministro pensi ad investire di più in risorse e strumenti nelle scuole, in mediatori e mediatrici culturali, in supporto scolastico costante ai nuovi italiani, con lezioni di lingua italiana e lezioni alle famiglie.

Non abbiamo bisogno di propaganda dannosa e inutile, ma di strumenti seri e concreti.

Per l’edilizia scolastica, l’inclusione di tutte e tutti in percorsi formativi, per contrastare l’abbandono scolastico, per la valorizzazione degli insegnanti e degli educatori.

In Sardegna cambia il vento: Alessandra Todde Presidente

febbraio 27, 2024 § Lascia un commento

Oggi è una gran bella giornata.

La Sardegna torna ad essere guidata da una Giunta di Centrosinistra, con Alessandra Todde Presidente. Non vi hanno viste ancora una volta arrivare, non ci vedranno arrivare, ma invece siete lì caparbiamente e fieramente unite, sul pezzo, Elly Schlein e Alessandra Todde e non siete sole, ma noi siamo lì con voi .

Con la passione si vince, unitə si vince.

#Sardegna

La salute è un diritto – Panel Medicina di genere e consultori

febbraio 26, 2024 § Lascia un commento

Sabato 24 febbraio, all’interno della due giorni di conferenza sul diritto alla salute promossa dal Gruppo consiliare PD in Lombardia, ho coordinato un incontro molto partecipato sulla #medicinadigenere e i #consultori.

Da quando sono consigliera regionale mi occupo di questi servizi sanitari fondamentali per il territorio e della promozione della medicina di genere.

Ringrazio i relatori che erano con me: da Daniele Coen, medico e divulgatore, che ha sottolineato l’importanza di una medicina calibrata sugli individui e sulle differenze, e quindi specifica anche per le donne.

Da qui l’importanza di sostenere la ricerca medica e clinica specifica che va portata all’attenzione degli operatori della sanità, e di cui vanno resi consapevoli i cittadini.

Ringrazio Daniela Fantini, ginecologa territoriale, e Adriano Bonomi, psicologo e già responsabile di consultori a Milano, che hanno ricordato il ruolo centrale di questi presidi territoriali, preziosi per l’approccio multidisciplinare e la capacità di accogliere e dare risposte a mutati e diversi bisogni, dei ragazzi e delle ragazze, delle donne, giovani e meno giovani, delle madri e delle famiglie, dei bambini, con il grande vantaggio della prossimità, perché vicino a casa.

Presidi a rischio di scomparire, depotenziati negli anni dai governi lombardi, che non li hanno mai valorizzati.

Luoghi preziosi di competenza, per la consultazione e il supporto alle famiglie che meritano investimento e reputazione da di chi governa la Lombardia.

E invece, nel nuovo Piano sociosanitario Lombardo, a loro vengono dedicate solo quattro righe, dove si parla solo di sostegno alla maternità e alla genitorialità, e null’altro.

Dovremo vigliare perché le nuove case di comunità non diventino un sostituto di questi presidi, ma un alleato.

Ci batteremo, come abbiamo sempre fatto, perché non siano depotenziati in personale e risorse, ma restino un riferimento per le comunità, con più programmazione e pianificazione, compiti di cui Regione ha diretta competenza.

Chiederemo sempre che la Giunta Fontana rispetti il dovere di dare compiute e concrete risposte, e valore a questi servizi.

Perché di questi servizi c’è molto bisogno.